Accesso civico   |   Community   |   Giurisprudenza  

Pubblicato il

Violazione della privacy: il sindaco non sempre ne risponde

All’interno del contributo pubblicato ieri su Nt+ Enti locali e Edilizia intitolato “Privacy, responsabilità erariale al funzionario e assoluzione per il sindaco”, l’autore si è interessato alla sentenza della Corte dei Conti di Bolzano n. 1/2024. Con essa, i giudici contabili si sono concentrati sul ristoro dell’indebito pregiudizio patrimoniale subito da un Comune in conseguenza della sanzione irrogata dal Garante per la protezione dei dati personali. L’authority, infatti, accertate plurime violazioni della disciplina di settore, aveva azionato la propria potestà punitiva. I due potenziali “colpevoli”, intorno ai quali la Corte ha condotto la propria indagine, erano il sindaco (quale legale rappresentante titolare del trattamento dei dati dell’ente) e il funzionario responsabile dei procedimenti in materia di protezione dei dati personali. In definitiva, però, solo alla condotta (omissiva) del secondo è stato ricollegato il danno subito dal Comune a seguito dell’irrogazione della sanzione. Ma, perché? Come viene precisato nell’articolo, «nel momento in cui la responsabilità deve riverberarsi sulla persona fisica legale rappresentante dell’ente non si può non tenere conto delle dimensioni dell’ente, della molteplicità dei compiti assegnati ad un sindaco di un capoluogo di provincia, della tecnicità della materia e soprattutto dell’avvenuta o meno predisposizione di un’organizzazione potenzialmente idonea». E, tenuto conto di tali elementi, il Collegio ha ritenuto «non sussistente il requisito della colpa grave, per aver il sindaco confidato nell’operato del responsabile e degli incaricati e non potendo effettivamente essere chiamato ad occuparsi in prima persona degli aspetti tecnici legati alla tutela della privacy». Non altrettanto, invece, si è potuto constatare rispetto al funzionario poiché sarebbe stato proprio a suo carico l’obbligo di attivarsi per verificare la conformità della disciplina regolamentare interna al quadro normativo introdotto dal d.lgs. 151/2015.

 

Da LeAutonomie.it






Correlati


torna all'inizio del contenuto