Il 29 maggio 2024 è stato firmato l’Accordo istituzionale tra il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri (DTD) e l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM). Il piano vuole supportare la digitalizzazione dei comuni e degli enti locali montani, in una fase decisiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Viene così rafforzato il percorso avviato dal DTD nell’ultimo anno, che ha visto la stipula di importanti accordi istituzionali con le principali rappresentanze del territorio, tra cui la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e l’Unione delle Province italiane (UPI). Mai come ora la collaborazione virtuosa tra le diverse amministrazioni pubbliche rappresenta un elemento imprescindibile per continuare il percorso di digitalizzazione del Paese.
La transizione digitale degli enti locali, e in particolare dei comuni montani collocati nelle Aree Interne, passa anche attraverso gli investimenti del PNRR e in particolare quelli finalizzati al rafforzamento del sistema delle autonomie locali che in quei contesti territoriali svolgono un ruolo centrale sia nei rapporti con le imprese che con i cittadini. In questo senso l’Accordo prevede l’avvio di diversi filoni progettuali che hanno, tra le altre cose, i seguenti obiettivi:
– L’organizzazione di iniziative informative, anche attraverso incontri seminariali rivolti ai Comuni e agli enti locali montani, per favorire la fase di attuazione delle misure PNRR e l’implementazione dei progetti in modo da massimizzare l’impatto dei finanziamenti;
– L’individuazione e la valorizzazione di buone pratiche introdotte dai Comuni associati UNCEM, con l’obiettivo di animare una comunità attiva di amministrazioni creando momenti di confronto e scambio reciproco;
– La raccolta sistemica di dati di monitoraggio sugli interventi di digitalizzazione previsti dal PNRR, al fine di realizzare documenti e prodotti di analisi specifici sul contesto montano.
Nell’ottica del PNRR una PA efficace deve saper supportare cittadini, residenti e imprese con servizi sempre più performanti e universalmente accessibili, di cui il digitale è un presupposto essenziale. La digitalizzazione delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi della PA è un impegno non più rimandabile per far diventare la PA un vero “alleato” del cittadino e dell’impresa, in quanto unica soluzione in grado di accorciare drasticamente le “distanze” tra enti e individui e ridurre radicalmente i tempi di attraversamento della burocrazia. Questo è ancora più vero alla luce della transizione “forzata” al distanziamento sociale imposto dalla pandemia, che ha fortemente accelerato la digitalizzazione di numerose sfere della vita economica e sociale del paese, di fatto mettendo in evidenza i ritardi accumulati su questo fronte dalla nostra PA e facendo alzare le aspettative di cittadini, residenti e imprese nei confronti di essa. Il percorso di digitalizzazione della PA deve essere naturalmente accompagnato da importanti sforzi di riforma.
Il gap digitale della PA italiana si traduce oggi in ridotta produttività e spesso in un peso non sopportabile per cittadini, residenti e imprese, che debbono accedere alle diverse amministrazioni come silos verticali, non interconnessi tra loro. La trasformazione digitale della PA si prefigge quindi di cambiare l’architettura e le modalità di interconnessione tra le basi dati delle amministrazioni affinché l’accesso ai servizi sia trasversalmente e universalmente basato sul principio “once only”, facendo sì che le informazioni sui cittadini siano a disposizione “una volta per tutte” per le amministrazioni in modo immediato, semplice ed efficace, alleggerendo tempi e costi legati alle richieste di informazioni oggi frammentate tra molteplici enti. Investire sulla piena interoperabilità dei dataset della PA significa introdurre un esteso utilizzo del domicilio digitale (scelto liberamente dai cittadini) e garantire un’esposizione automatica dei dati/attributi di cittadini/residenti e imprese da parte dei database sorgente (dati/attributi costantemente aggiornati nel tempo) a beneficio di ogni processo/servizio “richiedente”. Si verrà a creare una “Piattaforma Nazionale Dati” che offrirà alle amministrazioni un catalogo centrale di “connettori automatici” (le cosiddette “API” – Application Programming Interface) consultabili e accessibili tramite un servizio dedicato, in un contesto integralmente conforme alle leggi europee sulla privacy, evitando così al cittadino di dover fornire più volte la stessa informazione a diverse amministrazioni. La realizzazione della Piattaforma Nazionale Dati sarà accompagnata da un progetto finalizzato a garantire la piena partecipazione dell’Italia all’iniziativa Europea del Single Digital Gateway, che consentirà l’armonizzazione tra tutti gli Stati Membri e la completa digitalizzazione di un insieme di procedure/servizi di particolare rilevanza (ad es. richiesta del certificato di nascita, ecc.).
L’accordo in argomento rientra nelle iniziative di supporto esterno alle amministrazioni locali previsto dal PNRR che si sotanzia inoltre in “pacchetti di migrazione”, definiti su aggregazioni di comuni per garantire una massa critica sufficiente. In secondo luogo, sarà creata una nuova società (“NewCo”) dedicata a Software development & operations management, focalizzata sul supporto alle amministrazioni centrali.
Il PNRR prevede una strategia di intervento profonda e articolata per la modernizzazione della PA, che ne garantisca un deciso miglioramento in termini di efficienza e di efficacia dei processi tramite digitalizzazione, rafforzamento delle competenze (del capitale umano nelle amministrazioni) e una drastica semplificazione burocratica. Tale sforzo è orchestrato lungo quattro dimensioni: (i) riformare i meccanismi di selezione del personale della PA, anche tramite un nuovo portale digitale che faciliti la pianificazione strategica del capitale umano delle amministrazioni centrali e locali e permetta il monitoraggio delle performance di individui e organizzazioni (“Accesso”); (ii) garantire l’immediata modifica di alcune procedure specifiche, per semplificare e velocizzare l’avvio della fase implementativa del PNRR (“Buona Amministrazione”); (iii) sviluppare all’interno della PA un capitale umano di assoluta eccellenza, finanziando un forte piano di attrazione, selezione, assunzione, retention e valutazione del talento, rinnovando i meccanismi di carriera attuali (verticali e orizzontali), e riorganizzando i modelli di training attuali (“Competenze”); permettere la piena digitalizzazione dei processi interni della PA, tramite le re-ingegnerizzazione delle procedure amministrative oltre che – come descritto nel capitolo precedente – lo sviluppo di nuove infrastrutture tecnologiche e servizi digitali (“Digitalizzazione”).