In un provvedimento dell’11 aprile 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha irrogato una sanzione pecuniaria di 6.000 € nei confronti di un Libero Consorzio comunale. Il motivo? Nel caso di specie, l’Authority ha accertato il ritardo nella designazione del RPD (avvenuta dopo oltre tre anni e mezzo dall’entrata in vigore del Regolamento che, all’art. 37, par. 1); il ritardo nella comunicazione, nei propri riguardi, dei dati di contatto del RPD (avvenuta oltre un anno dopo la designazione); l’affidamento dell’incarico di RPD a un soggetto già titolare di altri incarichi di responsabile di più servizi amministrativi con il rischio di non adempiere ai compiti in maniera piena, effettiva e completamente autonoma.
Se si designa tardivamente un RPD?
Correlati


Articoli recenti
- Prime disposizioni dell’AI Act in vigore: l’art. 5 e le Linee Guida sulle pratiche di IA vietate
- Strategia Cloud Italia: un futuro digitale per i Comuni tra innovazione, sicurezza e servizi più efficienti
- IL RUOLO DEL CLOUD E DELLA DIGITALIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI: CONFORMITÀ AL GDPR – Webinar gratuito il 31/01/2025 a cura di M. Iaselli
- GDPR E SISTEMI DI PAGAMENTO DIGITALI NEI COMUNI: CONFORMITÀ E SICUREZZA – Webinar gratuito il 23/01/2025 a cura di M. Iaselli
- Marche, BIM: la digitalizzazione che ridefinisce il futuro delle opere pubbliche
- WHISTLEBLOWING E PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI NEI COMUNI – Webinar gratuito il 14/01/2025 a cura di M. Iaselli